Tournesol nasce nel 2003 grazie al “Progetto Petrolio” ideato da Mario Martone e prodotto dal Teatro Mercadante, oggi Teatro Stabile di Napoli.
Per quell’occasione molti autori tra i quali Francesco Piccolo furono invitati a scrivere pièce teatrali ispirati dal ricchissimo testo Petrolio di Pier Paolo Pasolini.
Flusso di coscienza dell’intellettuale Giana
Francesco Piccolo scrisse “Flusso di coscienza dell’intellettuale Giana in atto di fellatio”. La drammaturgia prende ispirazione da due capitoli in particolare, quello del “acquisto di una schiava” e quello “dell’ossessione sessuale della scena del pratone” con cui il testo “Petrolio” apre e conclude.
Mi è stato offerto il ruolo di Giana e ho da subito pensato che avrei potuto affrontare un testo cosi duro e allo stesso tempo così liberatorio solo guidata da un regista-autore forte e intellettualmente disinibito come Antonio Capuano.
Il Mondo Deve Sapere
Adattamento del libro di Michela Murgia, è il secondo progetto Tournesol.
E’ il diario in presa diretta di un mese vissuto nell’inferno del telemarketing.
Tra riunioni di motivazione e tecniche di dissimulazione telefonica, tra dimostrazioni e viaggi premio, contratti a progetto senza progettazione, l’intento è di raccontare la precarietà senza soluzioni.
La Regia è di David Emmer.
Lo spettacolo è andato in onda nella rassegna “Palco e Retropalco” di Rai Due.
Marble
Testo di Marina Carr, prodotto da Officine Puricelli, Fabbrica dell’Attore.
Collabora alla produzione Tournesol.
In scena Teresa Saponangelo, Paolo Giovannucci, Antonella Attili, Paolo Zuccari.
Regia di Paolo Zucccari.
E’ un testo che mi ha attratta fortemente, per la forza, l’insistenza, con cui affronta il tema del bisogno. Il bisogno di immaginare, desiderare, proiettarsi in un quotidiano diverso. Un quotidiano che ci faccia sentire vivi, vibranti, innamorati completi.
Lo spettacolo ha debuttato al Teatro Vascello nel Febbraio del 2011.
Making Babies
Il progetto “Making babies” prende le mosse dal libro/diario di Anne Enright, ( “Making babies” del 2012, ancora inedito in Italia) scrittrice irlandese che nel 2007 riceve il Booker prize con il romanzo “La Veglia”.
La drammaturgia originale racconta, come nel libro, la storia di una maternità dall’inizio della gravidanza fino al compimento del secondo anno del bambino, ma, diversamente dal libro, propone anche il punto di vista maschile; la figura del padre.
Partendo dal testo letterario quindi, lo spettacolo è una riflessione sul tema della maternità e della paternità, attingendo anche alle proprie esperienze e ad altre storie, attraverso un lavoro di ricerca e di interviste.
La scrittura stessa della Enright si presta ad un naturale sviluppo drammaturgico per la verve comica ma mai superficiale, per il ritmo accattivante della narrazione e per la capacità di creare empatia su un tema che merita, oggi, un approfondimento ed una riflessione del tutto nuovi.