Plastilina, tradotto da Enrico Ianniello (artefice, ormai da anni, di scoperta di diversi autori catalani portati in scena nel nostro Paese), e trasportato nella Napoli dei nostri giorni, il testo s’ispira ad un fatto realmente accaduto, una violenza estrema e gratuita – un crimine – compiuta da un ragazzo perbene con la complicità dei suoi compagni (bruciano un senzatetto).
La violenza di un ragazzo, che mostra il cinismo di una generazione, trovando protezione negli adulti.
La quotidianità di questa piccola società è interrotta da un atto violento che cambia per sempre la vita e l’equilibrio della famiglia con salti temporali che conducono dal passato al futuro, e al presente.
Plastilina cerca di capire la violenza giovanile e la sua origine, senza alcuna assoluzione per i padri e per i figli, attraverso una storia che espone la coscienza dei protagonisti al pubblico.
Come spesso accade nelle famiglie in cui avviene un atto violento, la coppia si divide invece di unirsi accanto al proprio figlio, e le parole diventano lame.
La messa in scena mette in luce soprattutto la naturalezza con la quale viene affrontata la tragedia.
Quasi senza porsi il problema, come se la morte di un uomo non lasciasse traccia nella quotidianità dei protagonisti, come se restassero spettatori di un video sul proprio smartphone e non gli autori dell’atto criminale.
Cosa succede, dunque, quando non si è più spettatore di un video virale, ma si diventa il protagonista?
L’allestimento si avvale delle luci a cura di Alessandro Messina, i costumi di Alessandra Gaudioso, l’impianto scenico di Mario Gelardi.
- Impianto scenico e regia di Mario Gelardi
- Scritto e diretto da Antonio Capuano
- Traduzione Enrico Ianniello
- Con Teresa Saponangelo, Ivan Castiglione, Vincenzo Antonucci, Mariano Coletti, Giampiero De Concilio, Arianna Iodice
- Luci Alessandro Messina
- Costumi Alessandra Gaudioso
- Produzione Nuovo Teatro Sanità
Premi e riconoscimenti
- Nastri d’Argento 2021 Miglior attrice protagonista a Teresa Saponangelo